L’idea è semplice, ma come? Attingere alle ultime ricerche offre strategie sostanziali.
Come in ogni pianificazione strategica, per ottenere un risultato spendiamo delle risorse. Per mettere in pratica in modo efficace l’apporto del capitale emotivo, i leader devono chiarire l’obiettivo. Per cosa stiamo ottimizzando? “Una cultura positiva” non è specifica abbastanza, né è la “felicità”. Per ottenere il massimo beneficio dall’intelligenza emotiva, i leader devono progettare la propria cultura, porla al servizio dei loro obiettivi. Ecco tre opinioni di esperti su come progettare e implementare questo tipo di “strategia del capitale emotivo”.
Cominciamo con la domanda potente: “Qual è il nostro scopo?”
Quando la risposta sarà chiara, saprete cosa state cercando di raggiungere con la nostra strategia del capitale emotivo e il tipo di cultura che sosterrà le prestazioni“.
Freedman sostiene che è un po’ come quando Alice nel Paese delle Meraviglie chiese indicazioni allo Stregatto. “Dove vuoi andare?”, chiese il gatto. “Non lo so”, rispose Alice. “Allora non importa quale strada prendi”.
Quindi, dove hai bisogno che vada la tua organizzazione? Supponiamo ad esempio, che l’obiettivo sia l’innovazione. Quali condizioni devono esserci per raggiungerlo? Le persone provenienti da varie aree dovranno collaborare e riunirsi, per generare idee e proporre soluzioni mai pensate prima. Per ottenere questo livello di flusso tra gli individui, sarà fondamentale avere molta fiducia. Pertanto, l’azienda dovrà selezionare e formare leader che hanno elevate capacità di infondere fiducia.
Ma non è una formula da usare per tutto. “Non puoi ottimizzare su tutti gli aspetti della cultura”, suggerisce Freedman, “scegli la tua priorità assoluta e investi completamente su quella”.
Per raggiungere il tuo scopo, qual è il primo aspetto a cui darai la priorità? Innovazione? Consistenza? Divertimento? Scegline solo 1.
Collega Cultura,
Strategia e Scopo
Joshua Freedman sulla Cultura
Joshua Freedman è il CEO e cofondatore di Six Seconds, la comunità globale per l’intelligenza emotiva. Il suo miglior consiglio ai leader?
Chi si assume la responsabilità di renderla tale?
Quando Chip Conley era CEO di Joie de Vivre, il più grande gruppo di boutique hotel della California, ha descritto il suo lavoro di CEO come “responsabile delle emozioni”. Conley, divenuto successivamente Direttore dell’Ospitalità Globale e della Strategia presso AirBnB, afferma che i leader sono “termostati emotivi”. La domanda è: quale sarà la “temperatura” ottimale?
Freedman: “Per la nostra organizzazione, in questa fase, sto rendendo al meglio l’idea di proprietà. Stiamo lavorando per costruire una comunità di supporto ad un miliardo di persone nella pratica dell’intelligenza emotiva. Sono sicuro al 110% che ciò richieda, da parte del nostro team e dei membri, un livello di coinvolgimento senza precedenti.
Considerando questo criterio, le decisioni che prendo, vanno ad alimentare le emozioni di impegno, passione, ottimismo, determinazione…; sentimenti a sostegno di una cultura dei beni comuni. Costruire questo nucleo di “comproprietari della visione” è l’unico modo con cui possiamo raggiungere i nostri obiettivi “.
Nonostante “proprietà”, “coinvolgimento” o “responsabilizzazione” risuonino allettanti, Freedman afferma che le organizzazioni devono scegliere UNA priorità per la cultura. “A seconda della tua strategia, individua la priorità assoluta della cultura. Ad esempio, se la tua strategia richiede innovazione, non proporti un orientamento culturale legato alle regole. Ma se la tua strategia propende per la costanza, non proporti un orientamento culturale legato al rischio”.
“Una volta chiarita la strategia complessiva del capitale emotivo”, afferma Freedman, “possiamo usare l’intelligenza emotiva per identificare tattiche e qualità di leadership per realizzarla”.
Nella ricerca del 2020 sulla vitalità nei luoghi di lavoro, abbiamo appurato come l’intelligenza emotiva sia direttamente collegata al tipo di leadership incentrata sulle persone – fiducia, ottimismo e imprenditorialità sono emersi come elementi chiave:
La fiducia offre la sicurezza per il rischio.
L’ottimismo offre opzioni da provare.
L’imprenditorialità richiede ai leader di assumersi la responsabilità.
Freedman ti propone tre domande “a cui devi rispondere” per avviare la tua strategia del capitale emotivo:
- Qual è il tuo scopo?
- Qual è la strategia fondamentale che perseguirai per raggiungere tale scopo?
- Qual è la sola regola emotiva e culturale che sosterrà questa strategia con maggior vigore?
La leadership è come trasformare la strategia in azione. Ricevi la ricerca recente sulla Vitalità Organizzativa per vedere come
Eldon Pascoe sul Coinvolgimento
Eldon Pasco sul Coinvolgimento
Eldon Pasco, ex Direttore dello Sviluppo Professionale presso il British Council, dove ha condotto il team per la formazione aziendale e i programmi di leadership in tutto il mondo.
Pascoe afferma che il coinvolgimento dei dipendenti è uno dei fattori di successo più critici per le aziende della regione.
La cattiva notizia è che, secondo Gallup, solo il 9% della forza lavoro dell’Asia Pacifica risulta occupata.
Pascoe suggerisce ai leader di occuparsi di tre punti chiave:
- Assicurarsi che le persone abbiano significato e comprendano quale sia il loro ruolo nell’organizzazione. Fanno la differenza?
- La maggior parte di noi vuole anche provare una sensazione di padronanza. Identificare e sviluppare i punti di forza delle persone crea un vantaggio sul posto di lavoro.
- Infine c’è l’autonomia. La gente desidera percepire un senso di controllo. Essere un po’ padroni della propria vita quotidiana sul posto di lavoro.
Pascoe fa riferimento alla ricerca tratta da The Vital Organization, che il suo team ha messo in pratica in un programma di formazione manageriale di grande successo.
Egli l’ha visto funzionare: “Se un leader riesce a padroneggiare questi tre punti, allora può davvero suscitare un effetto sul coinvolgimento”.
Qual è l'ultima ricerca sulla vitalità organizzativa?
Ottimizzare la Fiducia
Nehad Tadros sulla Fiducia
Nehad Tadros è un executive coach; ex Direttore Global Coaching e Sviluppo Leadership presso Aramex, la più grande azienda di logistica del Medio Oriente.
Una delle priorità principali di Tadro è aumentare la fiducia. Per farlo, sostiene, i leader devono iniziare da loro stessi. “I leader devono essere consapevoli di come le loro emozioni guidano i propri modelli di comportamento”, sottolineando con ciò che, senza questa consapevolezza, non comunicheranno, né risolveranno problemi o eserciteranno la loro influenza in modo efficace.
“L’autoriflessione è la capacità di evolversi”, afferma Tadros. Non siamo solamente razionali, quindi dobbiamo osservare come i nostri sentimenti, pensieri e azioni funzionano (o non funzionano) insieme. “Ad esempio, noti come poni in equilibrio la testa e il cuore, quando dai un feedback alla tua squadra?” Tadros consiglia ai leader di imparare a fare domande sulle emozioni e sul comportamento. “Puoi chiedere a un collega di tua fiducia o ai membri del tuo team”, dice, ma ciò che è essenziale è iniziare a ricevere feedback sui tuoi schemi comportamentali. Tadros afferma che quando i leader iniziano a coltivare questa consapevolezza, aumenta la fiducia e la comunicazione perché, “si dimostra al proprio team l’apertura e la disponibilità a cambiare positivamente, e contestualmente ciò ha anche un impatto positivo sul team”.
Inizia da qui con la più recente ricerca sulla vitalità organizzativa
I clienti di Low cercano un vantaggio competitivo per migliorare la loro efficacia e le prestazioni di business, soprattutto nelle aree del servizio clienti e delle vendite. Low trova che “con l’aumentare della richiesta di avere buona esperienza con i clienti, si accelera altresì l’esigenza per i professionisti dei servizi, di raggiungere un maggiore livello di autoconsapevolezza emotiva”.
Low indica l’EQ come fattore essenziale per i servizi:
“I professionisti più efficaci che operano nei servizi, hanno competenze di intelligenza emotiva molto forti, come navigare le emozioni per un risultato più positivo (servizi di recupero) ed empatia (capacità di ascoltare e percepire come si sentono gli altri).”
APPROFONDIMENTO 4:
Ottimizzare
la Fedeltà
Jonathan Low
lavora con dirigenti e organizzazioni dell’Asia Pacifica e del Medio Oriente, ponendo come suo focus la premessa che una maggiore consapevolezza di sé accelera il successo.
Quando le organizzazioni prendono a bordo l’EQ, aumentano le prestazioni e il coinvolgimento del servizio clienti. È un ciclo positivo. Low spiega “Aumentare la consapevolezza di sé ha risultati diretti, aiuta a coinvolgere meglio i clienti, ad aumentare la loro fedeltà e a realizzare piu’ vendite”.
Low consiglia ai leader che desiderano creare un buon coinvolgimento ed esperienza con i clienti, di chiedere ai team di “pensare a un’esperienza che ritengono sia stata favolosa”. Cosa c’era in quella partecipazione? Possono riconoscere quelle emozioni? Tu puoi fare ancora di più?
“Possiamo tradurre le emozioni positive in un’esperienza indimenticabile per i nostri clienti e ottenere come risultato maggiore fedeltà”.
APPROFONDIMENTO 5:
I Leader Avanzano per Primi
Erdem Ercan suPerformance
Erdem Ercan, CEO di Hayatin Ritmi, partner di Six Seconds a Istanbul, Turchia
Una volta che si conosce dove si vuole impostare quel “termostato emozionale”, come fanno i singoli leader a realizzarlo? Ercan sostiene che il primo passo per loro è di essere razionali abbastanza da accettare il fatto che gli esseri umani non sono solo razionali.
“Negli affari e nella vita”, afferma Ercan, “le prestazioni sono alimentate da conducenti che si trovano sotto la superficie. Le emozioni sono costantemente presenti, influenzano tutti i nostri pensieri e le nostre azioni. Anche se neghiamo la loro esistenza o non le vogliamo vedere, le emozioni sospingono noi e tutti i nostri dipendenti”.
Erdem cita come esempio la ricerca Vitality del 2017. Lo studio ha rilevato che in 95 paesi, quando è stato chiesto di classificare le sfide organizzative come “razionali/tecniche” o “emotivo/relazionali”, poco più del 70% delle questioni organizzative più urgenti sono risultate appartenere all’ambito emotivo.
La conclusione di Ercan è semplice: “Se vuoi performare, devi capire cosa è che realmente guida la tua squadra e successivamente, lavora con quelle emozioni in modo efficace”.
Egli suggerisce che il punto di partenza è semplice: basta chiedere. “La sfida”, dice, “è farlo senza giudicare o reagire, altrimenti le persone non saranno sincere…, o non lo saranno piu'”. Ad esempio, prosegue, inizia una riunione di gestione chiedendo come si stanno sentendo sul progetto in quel momento. Alcuni manager avranno difficoltà a rispondere con precisione, ma con un po’ di pratica diverranno via via più capaci.
“Facendo emergere questi dati”, continua Ercan, “iniziamo a reperire i messaggi delle emozioni, che ci offrono una prospettiva importante. Nello stesso tempo, il porre in modo autentico questa domanda, porta i membri del team a vedere in atto l’impegno del leader a considerarli in qualità di persone “.
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