Cos’è

l’Intelligenza

Emotiva?

Qual è la definizione di Intelligenza Emotiva?

L’Intelligenza Emotiva è la capacità di combinare pensieri ed emozioni per prendere decisioni ottimali. È essere più “smart” con i sentimenti.

Il Modello Six Seconds, è suddiviso in 3 aree:

  • Self-Awareness: essere più consapevoli, vedendo chiaramente ciò che si prova e si fa.
  • Self-Management: agire in maniera più intenzionale
  • Self-Direction: avere una direzione, facendo le cose per una determinata ragione.

Questi sforzi sono resi misurabili e praticabili attraverso 8 abilità specifiche di Intelligenza Emotiva.

Intelligenza Emotiva e la sua storia

Si può affermare che lo studio dell’Intelligenza Emotiva sia iniziato circa 2.000 anni fa, quando Platone scrisse: “Tutto l’apprendimento ha una base emotiva”. Ma il termine EQ – come forma di “intelligenza” scientificamente verificabile – risale a un articolo fondamentale pubblicato nel 1990 da due ricercatori, Peter Salavoy e John Mayer. In seguito è stato reso popolare da Dan Goleman nel suo libro del 1995 “Emotional Intelligence: Why It Can Matter More than IQ”. Ispirandosi al libro di Goleman, nel 1997 il team di Six Seconds ha creato un framework per insegnare e praticare le competenze di Intelligenza Emotiva.

 

Perché l’Intelligenza Emotiva è importante

L’Intelligenza Emotiva è fondamentale per avere un rapporto di successo con se stessi e con gli altri. Numerosi studi hanno collegato l’EQ a fattori critici di successo nella vita, come l’efficacia, le relazioni, il benessere e la qualità della vita. È stato riscontrato che l’EQ è due volte più predittiva per una performance sostenibile rispetto al IQ, anche se, come vedremo di seguito, le due cose sono spesso erroneamente caratterizzate come mutuamente esclusive.

Le otto competenze

Come già detto, il modello Six Seconds è stato concepito per rendere l’Intelligenza Emotiva praticabile e non solo un concetto teorico.

Queste 8 abilità misurabili e apprendibili costituiscono la base della valutazione dell’EQ più importante al mondo, il SEI. Quali pensate siano i vostri punti di forza? O le aree più impegnative?

Comprendere le Emozioni: identificare e interpretare con precisione i sentimenti semplici e composti.
Riconoscere i Sentieri Emozionali: riconoscere le reazioni e i comportamenti ricorrenti.
Applicare il Pensiero Consequenziale: valutare i costi e i benefici delle proprie scelte.
Navigare le Emozioni: valutare, esplorare e trasformare le emozioni in una risorsa strategica.
Trovare la Motivazione Intrinseca: trarre energia dai valori e dagli impegni personali piuttosto che essere guidati da forze esterne.
Esercitare l’Ottimismo: assumere una prospettiva proattiva di fiducia e di possibilità.
Far Crescere l’Empatia: riconoscere, connettersi e rispondere in modo appropriato alle proprie e altrui emozioni.
Perseguire Obiettivi Eccellenti: collegare le scelte quotidiane con il proprio senso di scopo.

IQ vs EQ

L’EQ è più importante del IQ? Onestamente, è una domanda sbagliata. Questi aspetti dell’intelligenza devono lavorare insieme. L’Intelligenza Emotiva è un fattore che favorisce lo sviluppo cognitivo. Osservando l’affascinante filone di ricerca sul neuroapprendimento di Mary Helen Immordino Yang e di altri neuroscienziati cognitivi, emerge una nuova prospettiva: a livello neurologico, il pensiero e le emozioni lavorano insieme. Non “pensiamo” con una parte del cervello e “sentiamo” con un’altra; il processo di apprendimento è incorporato negli stessi circuiti neurali del processo di interazione sociale ed emotiva. È solo una leggenda che “pensiamo” con una parte del cervello e “sentiamo” con un’altra. Detto questo, il nostro sistema educativo si è concentrato quasi esclusivamente sullo sviluppo cognitivo, con l’obiettivo di migliorare il quoziente intellettivo, e i risultati di questa singolare attenzione hanno avuto un notevole impatto.