Come vuoi che i tuoi studenti si sentano?

Un Processo in 3 Fasi per Coinvolgere gli Studenti con l’Intelligenza Emotiva

 

Molto tempo fa, ho studiato recitazione e ho imparato che il pubblico percepisce l’intenzione di un attore – anche senza che l’attore parli. Il copione potrebbe dire, “Non voglio nessun biscotto”, ma il regista potrebbe dirti, “In realtà tu li vuoi il biscotto… la tua intenzione è di prenderlo!” Quando un attore ha questa intenzione, anche se non è esplicitata, il pubblico se ne accorge.

Qualche tempo dopo, come insegnante, ho scoperto più o meno la stessa cosa: 

Quando avevo chiara la mia intenzione, gli studenti capivano meglio. E quando avevo una chiara intenzione su come volevo che gli studenti si sentissero, imparavano meglio.

Questo ha senso perché le emozioni giocano un ruolo critico nell’apprendimento. Come educatori, una delle domande più importanti che possiamo porci è: “Come voglio che i miei studenti si sentano?” E la domanda egualmente importante che ne segue è: “Come posso fare in modo che questo accada?”

Ecco una guida in 3 punti basata sulle ultime ricerche sull’intelligenza emotiva e le neuroscienze sociali per utilizzare le emozioni al fine di facilitare l’apprendimento.

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Quali Emozioni Supportano l’Apprendimento?

La ricerca mostra che l’emozione migliora l’apprendimento. Ma quali emozioni? E quando? Ecco una mappa che lo spiega.

Nella filosofia di apprendimento Six Seconds, concepiamo l’apprendimento come un processo di cambiamento. In questa luce utilizziamo la Change MAP al fine di strutturare l’apprendimento come un processo di trasformazione. Nonostante abbia già illustrato questa struttura precedentemente, non mi sono soffermato nella spiegazione delle linee rosse nel modello le quali, in realtà, sono importantissime. Infatti mostrano la transizione emotiva necessaria per procedere in quella stessa fase. Senza quell’impegno emotivo, il processo di cambiamento si blocca. Come anche l’apprendimento. 

Come iniziare: Fai Leva sull’entusiasmo

Nella fase MOTIVARE, all’inizio di una lezione o di un modulo, abbiamo degli obiettivi pratici: orientare gli studenti. Attivare conoscenze precedentemente imparate, svegliare i loro cervelli e prepararli a formare nuove connessioni neurali.

Naturalmente, la cognizione non è sufficiente. Abbiamo bisogno che si sentano anche motivati! Potete vedere che la freccia rossa in questa fase va dalla frustrazione all’entusiasmo. Se iniziano nel profondo dell’abisso della frustrazione, non si ritroveranno improvvisamente felici e contenti di imparare nuove cose – abbiamo bisogno di spostarci verso l’entusiasmo, verso la passione, la gioia, il divertimento, la meraviglia e un senso di possibilità.

Come educatori, possiamo facilitare questo cambiamento coinvolgendo le nostre emozioni. Cosa c’è di meraviglioso in questo argomento? Qual è la domanda o la possibilità che ci entusiasma? E, naturalmente, non si tratta di noi… dobbiamo trovare ciò che, in questo argomento, è entusiasmante per i nostri studenti. Se non riusciamo a trovarlo, non riusciremo a coinvolgerli.

Al Cuore dell’Apprendimento: Dalla Paura Al Coraggio

Nella fase ATTIVARE il nostro obiettivo pratico è quello di portare l’apprendimento in vita. Renderlo reale – metterlo in azione. Questo è il cuore di una lezione, il momento in cui gli studenti hanno nuove esperienze, provano qualcosa di nuovo, fanno pratica e hanno momenti di epifania.

L’obiettivo emotivo è quello di passare dalla paura al coraggio. Ancora, non è una situazione “accendi/spegni l’interruttore”. Se qualcuno è impacciato, a disagio, resistente, sopraffatto… non si butterà istantaneamente nell’apprendimento. Tuttavia, se ricordiamo che la nostra intenzione emotiva in questa fase è quella di alimentare il coraggio, gli studenti risponderanno. E, di nuovo, la paura non è un male. È un potente protettore – tuttavia rallenta il cambiamento.

Come educatori, abbiamo anche noi bisogno di coraggio. Il coraggio di fare una domanda più profonda. Di sfidare i nostri presupposti e quelli dei nostri studenti. Per essere la “roccia nel fiume” non smossa dalla loro paura o reattività. Il coraggio è una questione di cuore, e cresce dalla consapevolezza che questo momento è importante. Che nonostante i rischi, vale la pena stare in piedi.

Uno dei modi più semplici per alimentare il coraggio è costruire un ambiente protetto per gli studenti. Se pretendiamo rispettosamente un ambiente protetto, dobbiamo intervenire rispettosamente anche nei piccoli scoraggiamenti (come una risatina che induce alla vergogna quando uno studente prova e fallisce). Notate le radici delle parole incoraggiare e scoraggiare? Questo è un caso semplice e potente in cui l’emozione migliora l’apprendimento.

Il momento del Significato: Sintesi e Riflessione

La metodologia di Six Seconds si basa su una teoria dell’apprendimento chiamata costruttivismo. In questo approccio, l’obiettivo dell’apprendimento non è “acquisire conoscenze”, bensì un risultato più complesso e stimolante: la creazione di significato.

La creazione di significato avviene durante la fase RIFLETTERE. Guardiamo indietro per estrarre ciò che abbiamo imparato – per analizzare e sintetizzare. In seguito abbiamo bisogno che gli studenti guardino avanti con quella che può essere la domanda più importante di ogni ambiente di apprendimento: come applicherai questa nuova intuizione?

La linea rossa in questa fase va dal giudizio alla curiosità. Il giudizio non è innatamente “cattivo”. Il nostro cervello è programmato per giudicare, per discernere, per classificare ma una volta che una conoscenza o esperienza è consolidata nel nostro cervello, non c’è più bisogno di imparare. Quindi dobbiamo attivamente, consapevolmente e attentamente riconsiderare il caso e domandarci: c’è dell’altro?

Essere curiosi significa essere aperti. È un processo di ricerca di connessione, di visione di prospettive multiple, di ascolto di noi stessi e degli altri. In questa fase, come educatore e insegnante, abbiamo urgentemente bisogno della nostra curiosità. Se facciamo delle domande alle quali sappiamo già rispondere, i nostri studenti sapranno che non c’è bisogno di una mente aperta. Fate domande in cui volete sinceramente sentire nuove risposte. Lasciatevi sorprendere da punti di vista alternativi. Deliziatevi della scoperta.

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Vito Aliperta