Quando sentiamo “devo cambiare”, sorge spontanea una domanda: chi sta guidando il processo di cambiamento? Ecco alcune strategie di coaching per rendere il cambiamento più efficace.
Perché “Devo cambiare” è un alert! ⚠️
Il “devo” è un segnale di rinuncia all’autonomia. Sebbene possa sembrare innocente, o addirittura sembrare un impegno totale, è un avvertimento: se la spinta viene dall’esterno, diventerà un ostacolo per sostenere il cambiamento.
Cos’altro senti che potrebbe segnalare un limite al cambiamento?
Il problema non sono le parole, ovviamente; ma le parole stanno alludendo a una barriera emotiva sottostante. Un modo per comprendere questi fattori di disturbo è quello di considerare le fasi del cambiamento secondo lo Stages of Change di Prochaska e DiClemente (1983). Il cambiamento sta partendo da noi stessi o percepiamo che qualcun altro/qualcos’altro ci sta spingendo a cambiare?
Spostiamo la responsabilità sugli altri e usiamo frasi come “devo” quando non siamo in grado o non ci sentiamo a nostro agio nell’assumerci la piena responsabilità. La spostiamo su un requisito, un’aspettativa, una regola.. allora diventiamo passeggeri del viaggio e non dobbiamo più assumerci la piena responsabilità delle nostre scelte. Sebbene questo diminuisca il nostro potere, in un certo senso è più facile. Tuttavia, quando ci sentiamo dire ” devo cambiare”, è un obbligo, ma c’è un costo.
Dall’avere al volere: prendere possesso del cambiamento
Quando mettiamo qualcun altro al posto di guida (cioè rinunciamo all’autonomia), non stiamo più governando il cambiamento. Cosa succederà quando il cambiamento diventerà difficile? E quando falliremo, o proveremo disperazione, rabbia e inadeguatezza di fronte al fallimento? Al contrario, quando facciamo progressi, sentiamo un senso di appartenenza alla nostra crescita, abbiamo imparato ciò che ha funzionato per poterlo replicare? Oppure stiamo semplicemente rispettando degli obblighi esterni?
Poiché siamo creature sociali, ovviamente siamo influenzati dalle persone a cui teniamo, ma prestare attenzione all’influenza altrui è diverso dal rinunciare alla propria responsabilità.
Quando si arriva a “volere” il cambiamento dall’interno, il potere lo guida riguarda noi stessi: non si tratta più di aspettative o di compiacere. In un certo senso, si tratta di ciò che in Six Seconds chiamiamo “Trovare la Motivazione Intrinseca”.
Quando senti questi segnali di de-responsabilizzazione puoi fare un’osservazione e chiedere: “Penso che tu abbia detto “devo cambiare”, ti dispiacerebbe dirmi qualcosa di più al riguardo? Cosa lo rende un ‘devo’?”.
Poi, possiamo iniziare a rovesciare il paradigma: “Al di là di ciò che pensano gli altri, che cosa ti sembra importante per te?”.
Inside Change
Il modello di Prochaska e DiClemente è ampiamente utilizzato e sebbene ci siano molte critiche valide al modello, esso offre una riflessione utile che aiuta tutti noi a sostenere il cambiamento.
I nostri amici, familiari, colleghi potrebbero incoraggiare, criticare, invitare, spingere, sostenere il cambiamento. Potremmo anche avere delle convinzioni sulle aspettative degli altri, che possono essere costruite su ipotesi e spesso sono lontane da ciò che gli altri realmente sentono e pensano.
Concentriamoci sulle prime tre fasi con alcuni suggerimenti:
Pre-contemplation
Prima di considerare seriamente un cambiamento, potremmo avere dei barlumi di consapevolezza, potremmo chiederci se ce n’è davvero bisogno. In altre parole: ci sono dei problemi per l’attuale “modo in cui le cose sono” e/o dei benefici nel provare qualcosa di nuovo?
Dall’esterno | Dall’interno |
Questo è il programma di qualcun altro. Potrebbero esserci dei problemi, ma non è una mia responsabilità. |
Mi chiedo come potrei sentirmi se.. Sono dove voglio essere? |
Coaching tips:
Invita l’immaginazione a vedere e sentire come potrebbe essere uno scenario diverso, descrivi quello stato futuro in modo più dettagliato, immagina te stesso in quello stato: come ti sentiresti?
Contemplation
La vaga percezione può diventare una chiara immagine di un futuro diverso, ma di solito sembra difficile arrivarci. Il “trucco” in questa fase consiste nel passare dal vedere il cambiamento come un problema al vederlo come un’opportunità. Quando il cambiamento diventa più visibile e attraente, potremmo chiederci se vale veramente la pena cambiare.
Dall’esterno | Dall’interno |
Sto ricevendo molte pressioni per cambiare. Dovrei fare qualcosa di diverso. |
Non sono soddisfatto dello stato delle cose. Sento l’urgenza di andare in un’altra direzione. |
Coaching tips:
Rafforza la tua autonomia: “Se avessi la libertà di cambiare qualsiasi cosa tu voglia in questa situazione, cosa sceglieresti?”.
Collega le scelte attuali a quelle a lungo termine: “Cosa vuoi veramente?”
Preparation
Una volta che la visione del cambiamento è chiara e ne vediamo il valore, il passo successivo è capire come. In questa fase facciamo dei piani e creiamo uno slancio verso l’azione: si tratta di passare dalla consapevolezza all’impegno.
Dall’esterno | Dall’interno |
I miei prossimi passi dovrebbero essere.. Nel mio ruolo, è importante che.. |
Ho visto come lo fanno gli altri e posso capire come adattarlo alla mia situazione.. Una cosa che potrebbe funzionare per me è.. |
Coaching tips:
Ottieni informazioni sull’impegno dato: “Quali sono i sentimenti che provi in questo momento mentre immagini di fare questo passo?”.
Amplia la gamma di possibilità guardando diverse opzioni.
Attenzione ai Bias culturali
Da una prospettiva più individualista, un’eccessiva attenzione all’influenza degli altri potrebbe essere un segnale di disfunzione. Mentre da una prospettiva più collettivista, è probabile che qualcuno si stia concentrando sul proprio percorso di cambiamento senza prestare attenzione ai ruoli e alle relazioni.
Quindi, mentre fate queste riflessioni sull’autonomia, il consiglio è di considerare anche i propri pregiudizi e di invitare gli altri a fare lo stesso.
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