Il new normal ci dà una grande opportunità: mai come ora è fondamentale che i leader e le organizzazioni concentrino gli investimenti per lo sviluppo delle competenze chiave per il benessere organizzativo e personale.
Quando parliamo di benessere facciamo necessariamente riferimento ad alcune abilità – le LIFE SKILLS – che tutte le persone posseggono e possono essere riconosciute, allenate e sviluppate. Con il termine Life Skills si definisce un set di 10 competenze che, a seguito di ricerche condotte nel 1993 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono emerse come “competenze che portano a comportamenti positivi e di adattamento che rendono l’individuo capace di far fronte efficacemente alle richieste e alle sfide della vita di tutti i giorni”. Nel nostro modello queste competenze sono raggruppate in 3 macro-aree: Ls Emotive – Consapevolezza di sè, Gestione delle Emozioni, Gestione dello Stress – Ls Relazionali – Comunicazione Efficace, Relazioni Efficaci, Empatia – Ls Cognitive – Pensiero Critico, Pensiero Creativo, Risolvere Problemi, Prendere Decisioni.
La novità?! Abbiamo sviluppato il LIFE SKILLS® Profile, uno strumento versatile e immediato, per avere un “selfie” sulla presenza e utilizzo di queste competenze da parte delle persone. Il Profile è frutto di una partnership consolidata tra LIFE SKILLS® Business e Six Seconds (il leader mondiale dell’Intelligenza Emotiva) e rappresenta un riconoscimento teorico e pratico del lavoro di più di 20 anni di persone e professionisti. Grazie ai percorsi, esperienze, progetti, ricerche, attivati all’interno di organizzazioni più o meno complesse – in ambito aziendale, educativo, sanitario e del terzo settore – il modello Life Skills® rappresenta un metodo concreto per attivare un cambiamento significativo, innovativo e creativo garantendo il benessere delle persone coinvolte.
PERCHE’ MISURARE LE LIFE SKILLS?
Essere nelle condizioni di vivere un contesto di benessere organizzativo è un diritto, non una favola da leggere sui testi di organizzazione o psicologia del lavoro. Tutti possiamo contribuire a rendere concreta questa qualità di un’organizzazione perché strettamente correlata a competenze che possiamo allenare. Stiamo vivendo un forte dibattito per individuare soluzioni che possano sostenere le sfide del new normal e comprendere quelle per il futuro. Il rischio è che si stia ragionando sul cosa fare, senza aver prima affrontato il tema del PERCHE’ farlo: che tipo di “mondo lavorativo” vogliamo? Se non abbiamo chiara la risposta a questo tema probabilmente potremmo individuare soluzioni tecnologiche, organizzative, legislative che mancano di senso, che non portano a bordo le persone, che non si radicano nelle leve motivazionali e realizzative di manager, team e organizzazioni. E se non c’è il senso non ci sono profitti, non c’è sostenibilità, non c’è innovazione.
Proviamo a scendere nel concreto dello smart working di cui siamo stati attori e spettatori in questi due ultimi anni: cosa abbiamo appreso? Se non definiamo esattamente cosa sia lo smart working e non lo basiamo su un cambiamento culturale, sulla capacità di alimentare relazioni e comunicazione efficace, da una nuova modalità di organizzazione del lavoro diventa uno strumento che mantiene le logiche dell’impiego in presenza non rispettando equilibri di vita fondamentali per i dipendenti e manager. Risultato: maggiore stress e frustrazione, calo di motivazione, burnout. Crediamo che il “PERCHE’” che accomuna le organizzazioni in questa fase di profondo cambiamento possa e debba avere una qualità: “il benessere personale e organizzativo”. Crediamo anche che qualsiasi organizzazione possa perseguire il benessere organizzativo e personale.
“Le Life Skills non sono doti innate,
sono abilità che possono essere sviluppate con risultati apprezzabili
sia nella vita personale che in quella lavorativa”.
(Organizzazione Mondiale della Sanità)
Il concetto di Benessere Organizzativo si riferisce al modo in cui le persone vivono la relazione con l’organizzazione. Tanto migliore è questa relazione tanto migliori sono i parametri di prestazione delle persone e di successo dell’azienda. Come impattare sulla qualità di questa relazione? Attraverso il riconoscimento e l’allenamento delle 10 lifeskills, che sono le milestones e il termometro del benessere organizzativo. La misurazione del patrimonio personale e aziendale di queste competenze consente di comprendere la cultura, i comportamenti e gli stili di ogni singola organizzazione e definire precisi parametri di sostegno e/o sviluppo della stessa. Identificare il profilo identitario dell’organizzazione, rispetto a queste competenze, mette le persone nelle condizioni di esprimere pienamente il proprio potenziale e di divenire attori attivi di un ambiente più stimolante, motivante, di qualità.
Misurare le competenze consente alle organizzazioni ed alle persone di comprendere ed attivarsi rispondendo con creatività, innovazione e agilità ai continui cambiamenti di scenario economico e sociale.
Manuela Paselli, Senior Partner Life Skills Business
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